La carenza di calcio è più diffusa di quanto si pensi, anche se molte persone non ne sono consapevoli. Nè sono a conoscenza che la quantità di calcio ottimale per l’organismo varia a seconda dell’età e, nel caso della vita, si fa più alta in momenti “chiave” per la salute dello scheletro: l’età della crescita, il periodo della gravidanza e dell’allattamento, dopo i quarant’anni (per le donne in modo particolare il periodo dopo la menopausa). 

Insonnia, nervosismo, crampi muscolari, aritmie, carie, sono alcuni dei sintomi che potrebbero indicare una carenza di calcio nell’organismo. Non sempre però questi sintomi si presentano, o vengono riconosciuti facendo suonare il campanello d’allarme. Quando la carenza è particolarmente prolungata e grave si può arrivare a deformazioni della colonna vertebrale e alle fratture da osteoporosi, che dapprima possono essere minore - tavolta addirittura non diagnosticate - fino ad arrivare a quelle più gravi, dell’anca o del femore, spesso invalidanti. Conseguenze che avrebbero potuto essere evitate se si fosse provveduto in tempo… se avessimo saputo che il nostro organismo non stava assumendo calcio a sufficienza. 

Per aiutarci a scoprire in tempo questa carenza, molto prima che siano i sintomi o le fratture a svelarcelo, basta usare il Calcolatore di Calcio. E’ sufficiente compilare il questionario: inserendo la propria età e spuntando gli alimenti che fanno parte della dieta consueta, il calcolatore saprà dirci se assumiamo calcio a sufficienza, o se sarebbe meglio per noi qualche modifica a tavola: vai su www.fondazionefirmo.com/osteofoods per essere indirizzato alle nostre ricette.