La lotta all’osteoporosi è un processo globale che non deve conoscere sosta, ma che in un particolare giorno dell’anno concentra su di sé le speciali attenzioni della cronaca: il 20 ottobre si celebra infatti la Giornata Mondiale dell’Osteoporosi, promossa da IOF (International Osteoporosis Foundation), che vede svolgersi iniziative in oltre 90 Paesi di tutto il mondo.
Il referente italiano di IOF è FIRMO (Fondazione Italiana Ricerca sulle Malattie dell’Osso), che quest’anno ha deciso di partire in anticipo sulla data, organizzando per il 15 ottobre una Giornata di Studio che si è svolta nella Sala Pocchiari dell’Istituto Superiore di Sanità. Un incontro che ha inaugurato una settimana da svolgersi all’insegna della sensibilizzazione e dell’informazione su questa malattia, il cui incremento non conosce sosta e disegna una prospettiva futura sempre più preoccupante.
Alla presenza di un folto pubblico, un gruppo tra i più stimati esperti a livello internazionale e di rappresentanti delle Istituzioni (interventi di Maria Luisa Brandi, Paolo Tranquilli Leali, Silvia Migliaccio, Umberto Tarantino, Maria Rizzotti, Roberto Messina, Emmanuel Biver, Gaetano Lanzetta, Rosanna D’Antona, Maria Luce Vegna, Daniele Santini, Francesco Pantano e Marcella Marletta, coordinati da Margherita de Bac) ha fatto il punto sulla situazione italiana relativamente alle fratture da fragilità e all’incidenza dell’osteoporosi.
Il quadro di partenza non è confortante: il Report pubblicato da IOF in occasione della Giornata Mondiale dell’Osteoporosi 2018 metteva l’Italia al primo posto per quanto riguarda la previsione di incremento dell’osteoporosi nel prossimo futuro. La presa di coscienza di questo poco invidiabile primato ha però generato, nell’anno in corso, il sorgere di alcuni importanti iniziative. Ce ne parla la Professoressa Maria Luisa Brandi, Presidente di Fondazione FIRMO e Ordinario di Endocrinologia presso l’Università degli Studi di Firenze: “Questa Giornata Mondiale dell’Osteoporosi, si presenta con luci e ombre, anche se siamo ancora ben lontani da una presa di consapevolezza generale del problema, possiamo però celebrare la nascita di FRAME, una vera “cornice” che accoglie associazioni di pazienti, società scientifiche e esperti di salute pubblica, indirizzati verso un’azione collettiva per costituire, in modo finalmente coordinato, l’agenda delle azioni da compiere per combattere in modo più efficace le fratture da fragilità. FRAME si è rivelata subito uno strumento efficace e produttivo, da cui sono nati più manifesti, tra cui uno sociale, importantissimo, che ribadisce come le fratture debbano essere riconosciute, diagnosticate e seguite nella cura secondo un protocollo coordinato e complessivo”.
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16 Ottobre 2019