Firenze, 9 giugno 2016

Sapevate che le prugne fanno bene alle ossa? Da anni è risaputo che la frutta secca è fonte di minerali fondamentali per lo scheletro, ma l’idea che le prugne secche possano contribuire a mantenere la salute delle ossa non è così immediata. 

Invece proprio dalle prugne può venire un aiuto per combattere l’osteoporosi e le conseguenti fratture da fragilità, problemi che nell’Unione Europea affliggono ben 22 milioni di donne e quasi 6 milioni di uomini tra i 50 e gli 84 anni. Per quanto riguarda il nostro Paese nel 2010 si sono verificate 465.000 nuove fratture da fragilità, con costi annuali diretti di quasi 2 miliardi di euro, e di oltre 10 miliardi di euro, se si calcolano anche le spese indirette. La Professoressa Maria Luisa Brandi, Endocrinologa e Presidente della Fondazione F.I.R.M.O. ricorda che la soluzione può essere trovata solo nella prevenzione: nell’adozione di uno stile di vita sano, che significa nutrizione equilibrata e movimento: infatti sia donne che uomini dovrebbero introdurre un grammo di calcio al giorno con la dieta e praticare regolarmente attività fisica

Tra gli alimenti che possono aiutarci a conservare nel tempo la salute delle ossa possiamo certamente annoverare le prugne, che sono ricche di elementi chiave per il metabolismo osseo, come i polifenoli, molecole antiossidanti naturali in grado di mimare gli effetti degli estrogeni sul metabolismo osseo e sulle infiammazioni. Inoltre sono ricche di micronutrienti come il potassio, il magnesio, il boro e la vitamina K. Contengono anche fibre, in grado di promuovere l’assorbimento del calcio presente nella dieta.

Il California Prune Board, con il supporto di Sunsweet growers inc., ha recentemente investito in ricerche sul valore nutrizionale delle prugne secche della California, con una specifica attenzione al ruolo che questo frutto può svolgere nel mantenimento della salute dell’osso: dagli studi condotti è emerso che le prugne secche contengono nutrienti sufficienti a renderle un importante attore nel regolare il metabolismo osseo e la resistenza dello scheletro, confermando che questi frutti aiutano a mantenere le ossa in salute

Gli studi hanno evidenziato che in donne dopo la menopausa una dieta arricchita di 100 grammi di prugne secche (10-12 prugne secche della California) al giorno sia in grado prima di ridurre i marcatori di metabolismo osseo, quali la fosfatasi alcalina ossea e l’osteocalcina, e successivamente gli inibitori della formazione ossea, quali la sclerostina. Questi effetti sono senz’altro utili al metabolismo osseo. In questi studi è stata inoltre evidenziata una riduzione della risposta infiammatoria nel gruppo di pazienti che assumeva prugne secche. Oltre a questo effetto metabolico, le prugne sembrano inoltre in grado di aumentare la massa ossea soprattutto a livello della colonna vertebrale e dell’avambraccio. 

Anche una dose di 50 grammi al giorno di prugne secche (circa 4-5 prugne secche della California) si è dimostrata efficace nel promuovere l’aumento dei marcatori di formazione ossea e la riduzione dei marcatori di riassorbimento osseo, con conseguente metabolismo del tessuto osseo.

Anche se saranno necessarie ulteriori ricerche per meglio quantificare e qualificare l’azione delle prugne secche sulla salute dello scheletro, i dati ci permettono di concludere che 50/100 grammi di prugne secche al giorno svolgono un ruolo positivo nel mantenere la salute dell’osso, oltre ad esplicare numerose altre funzioni su organi e sistemi.

Quindi, conclude la Professoressa Brandi, per prenderci cura in modo naturale della salute delle nostre ossa, possiamo introdurre nella dieta le prugne secche: un mezzo facile per aiutarci a prevenire le fratture da fragilità

Data comunicato: 
9 Giugno 2016